Il ruolo del datore di lavoro nell’attività di prevenzione del rischio rumore

Il rumore e vibrazioni rientrano in quelli che vengono in gergo definiti agenti fisici verso i quali il datore di lavoro è invitato (e spesso obbligato) a mantenere un determinato comportamento e ad assumere le dovute precauzioni.

Si definiscono agenti fisici quei fattori che fanno riferimento a leggi fisiche che sono in grado di causare delle mutazioni alle condizioni ambientali in cui essi stessi si manifestano: il rumore è uno di questi.

Cosa deve fare il datore di lavoro davanti agli agenti fisici?

Gli agenti fisici sono primaria fonte di rischio e per questo necessitano di rimozione (se possibile) oppure di un controllo con l’intento di minimizzare la loro probabilità di verifica. Risultano dunque consigliabili delle procedure che consentono alle persone di non essere sottoposte alle “condizioni di lavoro incriminate” oppure di esserlo ma con appositi strumenti che hanno il compito di abbattere il rischio. Il rischio rumore, ad esempio, è uno dei più dannosi ma al tempo stesso anche uno dei più controllabili grazie a dispositivi di protezione efficienti ed efficaci.

Come ridurre il rischio rumore e in generale quelli derivanti da agenti fisici

  • Pianificazione dei processi operativi: riprogettare un processo di lavoro, rivedere alcune fasi, servirsi di nuove tecnologie, sono idee molto valide per abbattere eventuali rischi derivanti da agenti fisici e ottenere una valutazione rischio rumore migliore.
  • Cambiare mansioni: ci sono lavori che possono essere svolti in automatico dalle stesse macchine o da robot, destinando l’uomo al controllo qualità o ad altro tipo di attività.
  • Utilizzare la tecnologia: un macchinario obsoleto risulta più rumoroso rispetto ad uno più moderno e innovativo. Aggiornare i processi e gli impianti non solo permette di lavorare in un ambiente più sicuro, ma anche più silenzioso.
  • Ridurre il personale in prossimità della fonte di rischio: i processi produttivi sono formati da fasi diverse che possono in parte interagire oppure risultare totalmente indipendenti. In quest’ultimo caso è consigliabile spostare queste fasi, allontanandole da una zona rumorosa e andando quindi a ridurre la presenza di personale nelle immediate vicinanze della sorgente di rischio.
  • Ridurre al minimo i tempi di esposizione: un rumore intenso e prolungato aumenta il rischio di danni alle persone. Un datore di lavoro, seguito da un esperto consulente in materia valutazione del rischio rumore, dovrebbe sempre chiedersi se è possibile abbattere i tempi di esposizione al pericolo.
  • Fare formazione: la formazione aziendale è fondamentale in quanto non solo ha il compito di fornire delle direttive utili in caso di utilizzo di macchinari o in caso di verificarsi di determinati scenari, ma ha anche l’obiettivo di fare informazione. Un dipendente consapevole è più facilmente in grado di capire in anticipo la formazione di eventuali pericoli e le rispettive conseguenze.
  • Distribuzione dei dispositivi di sicurezza: esistono materiali, metodi e accessori in grado di proteggere l’uomo dal pericolo, abbattendo i rischi delle conseguenze. Ciascun operaio, ad esempio, dovrebbe indossare quanto preposto a seconda della propria mansione e dei rischi a cui viene sottoposto durante il lavoro.

I dispositivi per ridurre il rischio rumore

Come accennato, esistono dei dispositivi per ridurre il rischio rumore e possono essere relativi all’uomo oppure all’ambiente di lavoro. Nel primo caso è la persona che attivamente dovrà prendere il dispositivo e indossarlo per avere una protezione più diretta ed efficace, mentre nella seconda ipotesi si tratterà di installare del materiale in grado di limitare (parzialmente) la propagazione del rumore, riducendo la diffusione di inquinamento acustico.

  • Dispositivi diretti: sono quelli indossabili dall’uomo, come ad esempio i tappi per le orecchie che si utilizzano in alcune fabbriche o le cuffie antirumore che vengono impiegate da muratori e giardinieri, magari con il caschetto integrato, oppure caschi e cuffie integrali con all’interno del materiale isolante e fonoassorbente.
  • Dispositivi indiretti: non sono indossabili dall’uomo ma sono utili per fare in modo che il rumore giunga smorzato e meno intenso alle persone. Un esempio sono le barriere antirumore, i rivestimenti che vengono posati sulle pareti di alcuni locali adibiti a speciali lavorazioni, o ancora ai sistemi di isolamento che vengono implementati con l’installazione di nuovi vetri e serramenti. In questo modo non solo si abbattono i rischi rumore, ma anche le valutazioni assumono connotati differenti.