Il debunker è un professionista che si occupa di smascherare le fake news. Bunk nel gergo anglosassone significa “fesseria” e perciò l’attività di debunking è proprio il mettere a nudo le falsità.
L’equivalente italiano del debunker è il demistificatore, ossia colui che smentisce notizie e informazioni non vere. Ovviamente questo tipo di lavoro, perché si tratta di un lavoro a tutto gli effetti che generalmente conducono i giornalisti o comunque professionisti di scrittura per il web, ha la missione di chiarire quali siano affermazioni corrette quali siano fasulle o comunque semplicemente delle teorie.
Il debunking si applica principalmente alla scienza, alla medicina, alla politica, alla storia e a tutti quei campi dove occorrono prove solide e concrete per dimostrare che quanto si dice è vero. I debunker sono figure molto diffuse negli USA, dove durante eventi politici come le elezioni presidenziali seguono tutta la campagna elettorale e sono sempre lì pronti a smentire qualsiasi falsità.
Smentire una fake news non è facile come si potrebbe pensare, poiché il fatto che qualsiasi tipo di notizia si diffonda velocemente in rete e possa essere condivisa da milioni di persone e il suo tempo di permanenza sui principali canali social fanno sì che i debunker debbano pubblicare smentite con prove ricche ed evidenti per convincere il pubblico che alcune notizie circolate siano fasulle.
Esistono veri e propri gruppi di complottisti che ogni giorno diffondono in rete contenuti non comprovati da alcuna evidenza scientifica e chi fa debunking si ritrova a dover vagliare tantissime fonti per smentire o quanto meno lasciare aperte questioni irrisolte, esattamente come sono sempre state.
Generalmente i diffusori di bufale sanno anche come muoversi in rete, conoscono le dinamiche del web, i canali da sfruttare, le parole da utilizzare per far balzare in alto un contenuto. Spesso, dunque, tra di loro ci sono esperti informatici, esattamente come fra i debunker.
È chiaro, dunque, quanto complesso e impegnativo possa diventare il lavoro di un demistificatore di professione.
In Italia i maggiori demistificatori sono considerati il giornalista Paolo Attivissimo e il giornalista David Puente. Paolo Attivissimo, per esempio, sta seguendo da giorni un caso scoppiato su Twitter (praticamente subito dopo che Elon Musk ha acquistato il social network). Musk, infatti, ha fatto introdurre fra le novità del social quella di verificare (ottenere la spunta blu per intenderci) un account dietro il pagamento di 8 dollari.
Ovviamente sono nati subito tantissimi profili fake delle maggiori aziende oltre che dello stesso Musk e per lunghe ore sono stati in rete e ricondivisi contenuti falsi. Ovviamente nel caso specifico l’Authority di Twitter ha lavorato alla verifica e alla rimozione dei tweet e degli account fake, ma il danno a personaggi pubblici ed aziende è stato notevole se si considera per quanto tempo tantissimi, troppi utenti hanno visualizzato e considerato come veri profili e informazioni falsi.
Il debunker lavora tutti i giorni a casi non sempre di questo rilievo ma sicuramente molto importanti ai fini della diffusione di informazioni veritiere sul web.
Come diventare un bravo debunker
Ad oggi la miglior strada per diventare un debunker, oltre all’approccio giornalistico e quindi a una formazione di quel tipo, è sicuramente la conoscenza della rete e soprattutto della scrittura in rete, che permette di individuare più facilmente notizie false e di diffonderne di vere.
Un corso online di Seo Copywriter è ciò che più si addice a chi vuole intraprendere questo tipo di professione, poiché può dargli gli strumenti per conoscere la scrittura online, le regole codificate e non del mondo di internet.
Attraverso questo percorso formativo, inoltre, ciascuno ha la possibilità di capire le differenze fra la scrittura giornalistica, per esempio, e quella destinata ai siti web, ai social e ai canali per cui passano ogni giorno miliardi di informazioni e di bufale.